Operazione Castrum, la Mastropietro e il marito fanno scena muta

TERAMO – Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere dinanzi al giudice per le indagini preliminari Domenico Canosa, la dirigente dell’ufficio urbanistica Maria Angela Mastropietro e il marito Stefano Di Filippo (difesi dall’avvocato Guglielmo Marconi), arrestati assieme ad altre 6 persone nell’ambito dell’inchiesta Castrum dei pm Andrea De Feis e Luca Sciarretta. Quello dei coniugi ha aperto la mattinata di interrogatori di garanzia all’interno del carcere di Castrogno, mattinata che ha visto comparire dinanzi al gip anche i fratelli imprenditori di Giulianova, Massimiliano e Andrea Scarafoni (assistiti dall’avvocato Gennaro Lettieri), che il teorema accusatorio descrive come contigui al sistema di tangenti organizzato dalla dirigente comunale. Gli Scarafoni avrebbero avuto, al contrario dei coniugi, un atteggiamento più collaborativo e hanno risposto alle domande del giudice, con l’obiettivo di chiarire la loro posizione processuale. Al momento non ci sono istanze presentate dalla difesa sulla loro libertà personale.
Il programma degli interrogatori di garanzia prevede per lunedì mattina quelli degli altri quattro agli arresti domiciliari, vale a dire il presidente della Giulianova Patrimonio, Filippo Di Giambattista,
 l’ex assessore Nello Di Giacinto, il factotum societario Sergio Antonilli  e il dirigente della Asl di Teramo, Carmine Zippilli.